Casa delle Culture e della Musica

Luogo denso di attrattive storiche e artistiche, la struttura seicentesca dell’ex Convento del Carmine ospita da qualche anno la Casa delle Culture e della Musica di Velletri che fa rivivere con una pluralità di eventi diversi gli antichi ambienti frateschi. La zona nord-ovest della città, prima che fosse edificato il convento nel XVII secolo, era quasi del tutto disabitata: a occupare gli spazi deserti e quasi di campagna vi erano solo l’oratorio della Confraternita della Misericordia, dal 1535 al 1573, e la chiesa di S. Antonino dell’XI secolo, entrambi ceduti ai Frati Carmelitani appena giunti in città nell’ultimo quarto del Cinquecento. Le donazioni cittadine contribuirono, nel primo scorcio del secolo successivo, alla costruzione del convento, secondo dei tratti essenziali, caratteristici del’architettura carmelitana, che prediligono una distribuzione non dispersiva degli spazi, organizzati in una struttura quadrangolare sviluppata su diversi piani. Il nucleo seicentesco comprendeva un piano sotterraneo che ospitava i magazzini, mentre al piano terra erano collocati la chiesa con l’oratorio,

Auditorium

Il corpo centrale dell’ex chiesa medievale, riconvertito oggi in auditorium, fu più volte ritoccato nel corso del tempo, ma senza che sbiadissero sulle pareti gli affreschi originali. Sulle forme della precedente sagrestia è ricalcata l’odierna sala prove, dove i tondi lampadari, progettati per migliorare l’acustica, contrastano con gli stucchi originali che sugli angoli e sui lati lunghi lasciano in sospeso i motivi floreali per assumere le fattezze di stemmi o della stessa chiesa di S. Antonino con la torre campanaria.

Sala degli Affreschi

È del 1870 il passaggio di tutto il complesso conventuale del Carmine al demanio, con conseguente conversione a magazzino quindi a caserma. Dal 1911 l'ex Convento divenne sede di alcuni uffici governativi, oltre ad uffici del registro (fino al 1960). Il refettorio in particolare, oggi Sala degli Affreschi e luogo della mostra, è caratterizzato da una volta a botte ribassata e lunettata, con la rappresentazione di Elia sul carro di fuoco che ascende al cielo (al profeta Elia risale infatti, secondo la tradizione, l'Ordine dei Carmelitani dell' antica Osservanza) e, nelle lunette delle due pareti di fondo, la Vergine tra Santi e Martiri in cui è raffigurato il dono dello scapolare ai carmelitani, a testimonianza della particolare protezione conferita dalla Vergine al suo portatore; e infine la rappresentazione dell'Ultima Cena.
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