Luogo denso di attrattive storiche e artistiche, la struttura seicentesca dell’ex Convento del Carmine ospita da qualche anno la Casa delle Culture e della Musica di Velletri che fa rivivere con una pluralità di eventi diversi gli antichi ambienti frateschi. La zona nord-ovest della città, prima che fosse edificato il convento nel XVII secolo, era quasi del tutto disabitata: a occupare gli spazi deserti e quasi di campagna vi erano solo l’oratorio della Confraternita della Misericordia, dal 1535 al 1573, e la chiesa di S. Antonino dell’XI secolo, entrambi ceduti ai Frati Carmelitani appena giunti in città nell’ultimo quarto del Cinquecento. Le donazioni cittadine contribuirono, nel primo scorcio del secolo successivo, alla costruzione del convento, secondo dei tratti essenziali, caratteristici del’architettura carmelitana, che prediligono una distribuzione non dispersiva degli spazi, organizzati in una struttura quadrangolare sviluppata su diversi piani. Il nucleo seicentesco comprendeva un piano sotterraneo che ospitava i magazzini, mentre al piano terra erano collocati la chiesa con l’oratorio,