La Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri esprime la propria soddisfazione per i numeri e la qualità artistica e culturale della stagione di prosa del Teatro Artemisio-Volontè appena terminata. A prendere la parola è il riconfermato Presidente Tullio Nicola Sorrentino, che guiderà il rinnovato CDA composto per il prossimo triennio dai membri Martina Cugini, Sergio Giri, Antonietta Lucchetti, Emanuela Sambucci oltre agli esponenti della Banca Popolare del Lazio, socio della Fondazione insieme al Comune.
Il Presidente Sorrentino si è detto “orgoglioso di vedere il Teatro Artemisio Gian Maria Volontè al centro di una programmazione di altissimo livello, iniziata con lo spettacolo di Baz e finita con l’esilarante esibizione degli Oblivion. Sul nostro palco si sono avvicendati artisti e compagnie di fama nazionale e internazionale e il pubblico ha apprezzato, riempiendo platea e galleria e spesso regalando agli attori il sold out. Una stagione dai grandi numeri resa possibile grazie al proficuo lavoro in sinergia tra Fondarc, Amministrazione Comunale e ATCL e con in prima linea la squadra capitanata dal direttore artistico Giacomo Zito e dal direttore amministrativo Paola Gaibisso, che ringrazio, insieme a tutti gli altri collaboratori – Fabrizio Velletrani, Artemisia Moletta, Rocco Della Corte, Gianluca Crocetta – che hanno profuso il massimo impegno per far si che tutto andasse per il meglio. La città di Velletri ha grandi aspettative verso le attività della Fondazione e del Teatro e noi siamo consapevoli di questa responsabilità e cercheremo sempre di essere all’altezza”.
“Voglio poi sottolineare”, ha detto ancora il Presidente della FondArC, “come Velletri sia l’unica città della zona ad avere più teatri e tutti funzionanti e capaci di riempire le sale. Dal Teatro Nuovo ai Magazzini Teatrali passando per il Teatro Aurora, è un gran valore avere tutte queste sale che pullulano di eventi culturali. Auspico in futuro la creazione di un Sistema di Rete fra i Teatri per sostenerci a vicenda e collaborare”, ha concluso Tullio Sorrentino.